ITALIA PECORINOMANE

La prenderò alla larga, col fine di far intendere il ragionamento. In Italia, nel settembre del 2021, la questione non è: Pro Vax – No Vax, Pro Tav – No Tav, Pro bidèt – No bidèt, Pro Glutine – No Glutine, Pro shampoo ogni giorno – No sciampo ogni giorno.

Il vero unico problema è la “pecorina”, posizione a cui è oramai assuefatta l’intera nazione. Non bisognava attendere il green pass, ciò lo conferma la storia.

E’ un’irreversibile mutazione genetica cominciata nel 1999 d.c., la quale ha inibito completamente le facoltà cognitive e deformato la spina dorsale dell’ITALO-FANTOZZI, tale da non poter più capire che il “MEGADIRETTORE GALATTICO” di turno glielo sta per sbattere fra le chiappe con la solita scusa “E’ necessario, mi dispiace!”.

L’ITALO – FANTOZZI non intende, ahimè! Che lavori nelle forze dell’ordine, che lo faccia al mercato ortofrutticolo di Napoli, che sia il miglior ciabattino di Firenze, o uno zelante operatore ecologico romano, un mega ingegnere della ItalPetrolCemeTermoTessilFarmoMetalChimica, che sia uomo o donna, che sia madre o padre, etero o gay, c’è poco da fare. L’ITALO –FANTOZZI non intende.

La storia riferisce che la posizione eretta venne compromessa per la prima volta nel 1999, quando l’euro divenne la nostra moneta, messa poi in circolazione nel 2002. Un certo Romanuccio Prodi, rubicondo e paffuto dietro gli occhiali, stabilì che bisognava farlo a qualsiasi costo, e così il nuovo MEGADIRETTORE GALATTICO rimosse la moneta italiana con la medesima logica con cui alle scuole elementari si “scambiavano” le figurine dei calciatori per ottenere dall’avido compagno che lo possedeva lo scudetto della propria squadra del cuore.

Per uno scudetto eravamo disposti a consegnargli ben 10 figurine. E dunque, qualcuno dirà: “Dove sta la differenza tra noi bimbi dell’elementari e Romanuccio Prodi?”. Che tradotto in un linguaggio più maturo: il valore delle cose è sempre relativo, dipende da quanto le si desidera o le si ritiene necessarie. La differenza sta nel fatto che quell’album che volevamo a ogni costo completare era soltanto nostro e potevamo pagare quello scudetto anche 10, 20, 30, 40 figurine. Ma l’album degli Italiani era degli Italiani, così come il loro portafogli…E il “MEGADIRETTORE GALATTICO PRODI” ha deciso a loro sfavore, prescrivendo l’inevitabile cura “lacrime e sangue”, condannandoli irreversibilmente all’Europa, a una moneta costata ben 1.936 lire. Il megadirettore Prodi intanto assicurava quanto saldo era nel contesto italiano tale sentimento europeista. “Gli italiani sanno che l’Europa li ha salvati molte volte dai loro vecchi demoni”, dichiarava. Insomma, l’ipotesi di fare dell’ingresso nel gruppo di testa dell’area euro – il cardine dell’azione di governo – era centrale per il Megadirettore Prodi già nel 1996. E vi riuscirà il megadirettore, grazie all’immane sacrificio degli italiani. E così il rapporto tra pil e deficit calò al 3% nel giro di pochi anni, e ci chinammo tutti alla Francia, alla Germania, all’Europa insomma.

Canicattì, Agrigento, Sicilia – “Senza problemi!….Ormai ci siamo abituati!…Non cambia niente!” — Abituarsi, la parola d’ordine.
“…Però, stiamo andando avanti nella direzione giusta!”
“11 paesi, 11 culture, 11 popoli si uniscono dietro una sola moneta”.

Problema risolto, si dirà. Deficit al 3% come era stato ordinato! Siamo in Europa, e grazie al Megadirettore Prodi! Oramai la crisi è lontana, i mercati sono stabili, le aziende crescono come funghi, il Pil è aumentato, si viaggia con una sola moneta…E vissero tutti felici e contenti! Ma che! Appena 8 anni dopo la manovra “Lacrime e Sangue”, giunge il governo del nuovo Megadirettore Galattico Mario Monti che seraficamente dichiara “Ora bisogna stringere la cinghia!”. E dunque cosa è accaduto in questi 8 anni?…Praticamente niente: siamo punto e accapo! I prezzi sono raddoppiati grazie all’ingresso nell’euro zona, abbiamo perso la sovranità monetaria. Il Pil è sotto le scarpe, non si produce, non s’investe. La disoccupazione è alle stelle, e giunge persino lo SPREAD! Ve lo ricordate lo SPREAD? E così, sotto le pressioni del settore finanziario e di altre delinquenziali istituzioni, il 12 novembre 2011, il buon Silvio Berlusconi rassegnò le dimissioni da Presidente del Consiglio per consentire la formazione di un Governo tecnico, guidato dal neo-senatore a vita Mario Monti che si insediò il 16 novembre 2011. Il Governo del MEGADIRETTORE GALATTICO Monti varò il decreto Salva-Italia, una manovrina da 20 miliardi di euro che aveva l’obiettivo di consolidare le finanze pubbliche e rispettare le prescrizioni europee e che riuscì a centrare l’obiettivo di riportare la fiducia sui mercati e di creare le premesse per una riduzione dello spread. Che tradotto: tagli della spesa pubblica e aumento della tassazione complessiva dei cittadini. Venne persino imposta una tassa sui libretti postali al di sopra dei cinque mila euro. (Il che significava tassare i risparmi di tutti, persino degli anziani che avevo messo da parte qualche euro per il proprio funerale).

“Abbiamo bisogno della crisi!”

“E’ il momento di stringere la cinghia!”, perseverava il nuovo Megadirettore, serio, arcigno dietro la scintillante montatura argentata degli occhiali. Tutto il suo impegno racchiuso nel cosiddetto Decreto Salva Italia, dove la riforma Fornero (Per la politica delle pari opportunità abbiamo avuto anche la Megadirettrice Galattica!) costituiva il punto principale. La riforma fu presentata come un cambiamento necessario, per lo stato dei conti pubblici, anche se doloroso: sostanzialmente, allungava i tempi necessari per andare in pensione (nella speranza che si morisse prima!) ed estendeva il metodo contributivo. Scritta in fretta e in un momento di emergenza, non dedicava sufficiente attenzione ad alcune categorie: per esempio i cosiddetti “esodati”, persone che avevano accettato il licenziamento in cambio di aiuti economici per arrivare fino all’età della pensione. Con l’entrata in vigore della riforma gli esodati si ritrovarono in un limbo, un lungo periodo scoperto sia dagli assegni frutto dell’accordo che da quelli pensionistici. Ve li ricordate gli esodati?…Alla fine, sono andati pensione?…

“Siete Cattivi padri di famiglia!”

Tale governo rimase in carica fino all’Aprile del 2013. A tal punto, Italia avrebbe dovuto palmare, fluttuare, volteggiare nel cielo azzurro dell’unione europea, tuffarsi in montagne di euro come lo zio Paperone. Economia risanata, Pil in crescita, la durata della vita dell’Italo- Fantozziano allungata a 120 anni tale da potersi almeno godere la pensione (quanto meno pagare contributi in cambio dell’eternità). Assolutamente no! Situazione immutata! Crisi perenne! E giacché si lavorava in troppi, nel 2015 (Due anni dopo il decreto salva Italia), nell’intento di ridurre la disoccupazione stimolando le imprese ad assumere, il nuovo Megadirettore Matteo Renzi abolisce l’art 18 dello statuto dei lavoratori. Che ritradotto: la possibilità da parte del datore di lavoro di licenziare un lavoratore dipendente senza giusta causa, anche se lui dice di no.

“Rottamiamo e superiamo un certo modello, e l’art. 18!”…”L’Italia sta ripartendo!…Sgravi! Sgravi! Sgravi!…Stavolta è la volta buona!”.
Lui tifa Italia! Lui c’è riuscito!

E dopo questa tragica cronistoria fertilizzata con ben 22 anni di fallimenti politici (Prendetene atto, per favore! Tutte le strategie politiche sono state un fallimento completo!) giunge il Covid. Mancava solo il Covid: quella pandemia che ci fatto cantare sui balconi “Azzurro” di Celentano, che ha fatto urlare “Siamo in guerra!” senza lo sciamare dei raid arerei sopra la città, senza fughe nei rifugi, senza vedere le case saltare più in alto delle campane, ma coi supermercati sempre pieni “A tappo”, con tutte le possibili piattaforme streaming video attivate.

Eppure L’Italo- Fantozzi ha detto “Siamo in guerra!”, perché la televisione – la stessa che oramai vede a novanta gradi, non più seduto sulla poltrona – ha detto che siamo in guerra. E l’incapace babbuino d’Italia, che la guerra non l’ha vissuta, che non ha combattuto tra le file dei partigiani per la libertà, che non ha mangiato le scorze della patata, che non ha lottato nel 68 per l’aumento dei salari e la riduzione dell’orario di lavoro, per quell’art 18 tristemente cancellato, insiste col dire: “Siamo in guerra!”.

Caro ù Italo-Fantozzi, sei a 90°! E lo resterai giacché hai venduto la libertà per una pizza margherita al ristorante, per un cinemino, per un flirtare in palestra! Ti sei venduto il futuro illudendoti che il problema ricadesse nella dicotomia Pro – Vax No – Vax, ma la questione è sempre stata un’altra, orbitante intorno all’ormai spenta costellazione della libertà!

Caro Italo – Fantozzi, vuoi il vaccino? Sei dosi vanno bene, chi te le vieta! Il tuo diritto alla paura va tutelato con lo scudo vaccinale, al pari del diritto al terrore di colui che il vaccino lo ha rifiutato per le contrarie ragioni. Il diritto alla paura va tutelato con un gesto di libertà su entrambi i fronti. Paura del Covid vs Paura del vaccino. La partita dovrà terminare 0 -0, affinché possa avere un senso. Ma se proprio vogliamo dire “siamo in guerra!” bisogna pure affermare che la morte di tanti è l’opportunità dei pochi! La morte è l’opportunità dei becchini, e la politica europea, quella italiana in primis, di becchini è stracolma. Ricordate che il mondo non è nato munito di diritti, goduti e calpestati nell’idiozia del vostro quotidiano. Il mondo è nato in schiavitù, coloniale, ammalorato nel servilismo, con la pancia cava per la miseria. “I megadirettori” continueranno ad alzare l’asticella, a stringervi la cinghia, a togliervi il fiato, giacchè sanno che i diritti non ve li siete mai guadagnati, ne tanto meno siete abituati a difenderli, peggio delle bestie da stalla. Voi, Italo- Fantozziani, siete serbatoi da cui attingere: danaro e corpi su cui sperimentare. Ma non vi pare strano che dopo 22 anni di leccate di culo all’Europa, l’Italia si dissocia per una politica totalitaria d’immunizzazione che vieta persino di lavorare ai non vaccinati?…L’asino che vola l’avete mai visto?…Io mai, però ho visto la tassa sullo schermo tv nella bolletta della luce, non so ancora chi sia il responsabile per strage di Ustica, il pipistrello del Covid non è mai stato trovato….

“Colpa della natura, del pipistrello, dello spillover”

Alla luce di ciò, il dubbio assale. E rifiutare di vaccinarsi personalmente equivale a diffidare dello Stato Italiano, non della medicina, dell’esistenza di un virus, della validità dei vaccini. Dopo 22 anni di menzogne e fallimenti pagate a mie spese, io non mi fido dello Stato, della sua cerchia parlamentare, dei criminali governanti che disconoscono l’interesse nazionale per l’interesse del proprio favore. E’ semplice: lo Stato va diffidato dal perpetrare la compressione dei nostri diritti. E dunque lo diffido lo Stato dal continuare.

IO DIFFIDO .

Io diffido lo Stato dal continuare a violare l’Articolo 3, Cost. :

  1. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
  2. E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.