La vita al tempo del Coronavirus.

“Steso sul divano a sorseggiare il mio delirio experience!”. Poche parole che riassumono perfettamente il concetto.

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Altra frase: gira sui giornali, gira in Tv, gira ovunque. “Siamo in guerra!”. Sbagliato! Non siamo affatto in guerra!…Nessun Italiano nato dopo il 1946 conosce la  guerra. Nessun Italiano ha mai voluto studiarla sui libri. Nessun italiano ha mangiato la buccia delle patate. Forse qualcuno ha solo sentito lontanamente parlare… Della guerra.

 Discorso chiuso, archiviato! Stop!

Si tratta solo di un momento, di un brutto sogno…Prima o poi finirà. Ma in questa lunga parentesi, occorre utilizzare il cervello, far tesoro della storia, tradurlo con le vostri menti, le quali dovrebbero distaccarsi da certe frasi fatte che vi piace tanto ripetere. Non vi trasformerete in zombie! Il coronavirus non è un cancro! Le sigarette continuerete ad averle, finché allo Stato converrà…Quello stesso Stato che, fino a tre settimane fa, si piangeva povero, misero, vittima della corruzione, del debito pubblico, di tasse che lui stesso ha dovuto imporre per il bene della popolazione. Tutto per il bene della popolazione che però si crede in guerra.

Ve la spiego la guerra, quella vera, tramite la memoria storica di alcune foto riguardanti la mia città.

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Magazzini Leotta, in Via Vittorio Emanuele.

State saccheggiando i supermercati?….

Si, in un certo senso.

No, nell’altro.

Soltanto code chilometriche nei parcheggi.

 

Vi domando: “Le bucce di patate, voi le avete mai mangiate, santi cristiani?”….Suppongo di no, almeno finché qualcuno munito d’autorità vi dirà che dentro la buccia di patata sporca e putrefatta  vi sia l’elisir di lunga vita, che fa tanto bene alla pelle, al cervello, alla prostata, al buco del culo! Mia nonna, invece, le aveva mangiate, però lei la guerra l’aveva fatta sul serio.

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Conoscete gente a cui è crollata la casa per via dei bombardamenti aerei?….Il suono di una bomba che vi sta per cadere sulle corna, lo conoscete?

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Quando uscite fuori col cane, o vi recate a lavoro in auto, il pubblico ufficiale a cui fornite l’autocertificazione indossa questa divisa?…Parla tedesco?….Vi ha mai domandato: “Du bist Jude?”.

 

 

 

L’ultimo catanese che si è recato il Piazza Duomo, l’ha trovata in simili condizioni?

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Inoltre, ciò che in guerra era possibile vedere, IMG-20190517-WA0006ma che il Decreto Pelle d’Oca non permette, erano gli  l’assembramenti, i crocchi di gente! In guerra, erano permessi! Ci si poteva riunire, giuro. Dunque, pensate ancora si tratti di un conflitto totale?…Stasera, la città rimarrà spenta per evitare i bombardamenti ?…Vi coprirete le orecchie col cuscino per non sentire l’esplosione?…Scapperete dentro un rifugio?…Sentirete una sirena?…Ve lo dico io cosa farete: cenetta alle 20 e serie Tv fornita da una delle tante piattaforme a cui siete abbonati, fino al crollo delle palpebre sul divano.  E domani, si ricomincia ITALIANI! Fila al supermarket, fila al tabaccaio, fila dal macellaio…F-I-L-AAAAAAAA!!!

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“l’infermiera senza mascherina”

Di base credo in poche cose, ma stavolta credo…E non per l’autorità che me lo impone, bensì perché la diligenza, il rispetto, la morale, mi obbligano a fare il possibile per evitare i danni. Per cui, resto a casa, metto la mascherina, guardo la tv, mi faccio portare a spasso dal cane, rispetto le distanze, etc, etc….

Certo il momento è carico di contradizioni. Tuttavia non importa, finirà proprio perché non si tratta della guerra. E tutti voi, ahimè, tornerete a riversarvi sulle strade come galline, invece di “godervi il momento”, l’intimità di certe messe, i rumori della famiglia, i risvegli alle 11 del mattino, l’aria pura in balcone….Abbiate pazienza, torneremo a generare entropia, a fare shopping compulsivo!

#manteniamoilcontrollo

Cena del 22.03.2020…In guerra sarebbe stata impossibile.